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al testo di Fabrizio Bregoli
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Passare la domenica allo specchio, estrarre la sequenza delle rughe per farne perno, fingersi più vecchio, rimpiangere il passato fra le fughe delle piastrelle sorde ad ogni passo. Così si sfoglia l’album di famiglia convinti che ci possa dar la sveglia con rapidi rintocchi di memoria, rivedi poi la maschera di Zorro, lo scudo di Mazinga, l’uomo ragno gettare la sua tela in bianco e nero sul volto imbalsamato di chi resta e in controluce sai, si fa straniero.
E’ vita trattenuta sulle labbra, riavvolta sulla spola il lunedì nella promessa nuova del mattino, resistere alle code in tangenziale, fuggire il cannocchiale del vicino, indovinare il titolo al giornale espedienti tutti, e ali di fortuna, sopravvivenza spiccia, da manuale. Il cellulare piatto sotto petto, la giacca abbottonata, la cravatta fanno scordar l’azzurro del costume, la chiazza di colore, dozzinale. E’ tempo d’oggi, d’attizzare il lume del quotidiano giogo al carnevale. |
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